Il turista interessato alla cultura classica non potrà fare a meno di stupirsi, ammirando lo splendore di quello che i più ritengono uno dei più bei templi romano-gotici dell’Italia centro-meridionale, soprattutto perché questo gioiello dell’arte di tutti i tempi, la chiesa di Sancta Maria de Hatria, sorge in un piccolo borgo (poco più di 10.000 abitanti) dell’entroterra adriatico, ATRI.
Questa amena località del piceno si allunga discreta e sonnolenta sulle creste delle dolci colline che fanno da preziosa quinta delle guglie appenniniche non molto distanti. Essa vanta precedenti storici di notevole interesse ed anche il primato di aver dato il suo nome al mare Adriatico (mentre molti ritengono che lo abbia dato l’Adria veneta), in quanto le sue mura, in tempi molto lontani, proteggevano dall’alto un’ampia ansa di quel mare, allora molto più vicino, offrendo riparo sicuro alle imbarcazioni dell’epoca.
L’antica Hatria, fondata da popolazioni picene, poteva vantarsi di aver prestato protezione e valido aiuto alle truppe romane nella guerra condotta in Italia contro Annibale, come ricorda Tito Livio negli annales; inoltre da qui fa derivare la sua origine l’imperatore Adriano.
L’imponente mole della Cattedrale, dedicata a S. Maria Assunta, domina la piazza principale del paese. E’ un superbo esempio di architettura medievale, tutta in pietra d’Istria, consacrata nel 1223. All’interno, di notevole interesse sono gli affreschi di Andrea de Litio (1450), che costituiscono il più grande ciclo del rinascimento abruzzese.
Anche il resto del piccolo centro medievale del borgo merita una visita. Il corso principale, la chiesa di S. Agostino, il palazzo dei Duchi di Acquaviva, il piccolo museo capitolare sono sicuramente altrettante mete meritevoli di una visita.