La cucina abruzzese è conosciuta per la sua sobrietà e si basa in larga parte sui prodotti locali. Ottime carni fornisce il bestiame allevato sui pascoli montani, il pesce pescato nel mar Mediterraneo viene soprattutto offerto nei porti del litorale, la frutticoltura delle zone costiere dà buoni prodotti, mentre gli orti, coltivati nelle zone irrigue dell’interno, riforniscono i mercati di ottime verdure e legumi. Molto apprezzati gli oli che danno gli olivi della zona tra Pescara e Teramo, e la vite dà, oltre ai vini di cui si dirà, anche ottima uva da tavola.
La specialità gastronomica più nota è quella dei maccheroni alla chitarra, così detti perché le sfoglie di pasta all’uovo passano attraverso un telaio di sottili fili metallici, ricadendo in fettucce a sezione quadrata: vengono solitamente serviti con un ragù di piccole palline di carne trita (le “pallotte”). Un altro piatto tipico è costituito dalle crespelle, delicate pastelle di farina e uova, simili a delle crepès, servite in brodo o al forno, condite come lasagne.
Anche i formaggi della zona del Teramano, soprattutto quelli di latte di pecora e di capra, godono di una certa rinomanza e sono molto apprezzati da chi ama queste specialità. Un’esperienza gastronomica da non perdere sono i famosi “arrosticini”, spiedini di carne di pecora cotti alla brace, che si possono trovare sia lungo la costa, sia nelle località dell’interno, anche in piccole trattorie con grigliate all’aperto.
Quanto alla produzione enologica, essa ha conosciuto notevole sviluppo solo nel dopoguerra, grazie a quanti hanno creduto nell’opera delle cantine sociali, che hanno dato un contributo decisivo a migliorare la qualità dei vitigni e quindi dei prodotti della vite.
I vini DOC abruzzesi più noti sono 2: il rosso di Montepulciano d’Abruzzo (con la versioneCerasuolo), e il bianco Trebbiano d’Abruzzo. La DOCG è stata attribuita al Montepulciano d’Abruzzo delle colline Teramane.
L’itinerario che si propone ai gourmet che intendono visitare la Regione ha come finalità di promuovere la riscoperta di un antico piatto tipico del Teramano, il tacchino alla canzanese, lì ove in tempi immemorabili il piatto fu creato, a Canzano, a mezz’ora circa di auto da Roseto. Il tacchino, in questa antica ricetta locale, viene cotto intero e conservato nella gelatina.
Per chi voglia esplorare gusti più particolari legati al territorio, Teramane sono pure le “mazzarelle”, interiora di agnello con aglio, cipolla, prezzemolo e pepe, avvolte in budelline d’agnello e fritte nel lardo.
Dopo l’ottimo e abbondante pasto il turista potrà, se vuole, sgranchirsi le gambe nel piccolo borgo di Canzano, ove, oltre a godere dal belvedere della vista delle dolci colline che lo circondano, potrà ammirare la parrocchiale settecentesca, affiancata dall’elegante campanile in cotto, e l’antica chiesa di S. Salvatore (XII-XIII sec), con semplice portale romanico.